sabato 20 agosto 2011

ferragosto e passata


Questi giorni siamo andati in trasferta, un ferragosto fuori aia... Infatti avreste dovuto rincorrerci fino alla Bassa più Bassa di Cascina Springalli, perchè Brescello - si sa - è ben in basso. Insomma, eravamo da quelle parti, ospiti di questa bloggerina davvero speciale: http://ricamarte.blogspot.com/ Vi consiglio di fare un giro su questo blog, perchè è una boccata di sano ossigeno in un mondo che ci viene sbattuto in faccia come tremendo e cattivo. 
Tornando a noi. Ferragosto è la giornata delle grigliate. Almeno ho imparato così da poco, perchè sinceramente da bambina Ferragosto lo passavo in campeggio e tutte le sere le cene erano speciali. Credo che pochi possano vantare una mamma che faceva miracoli di alta cucina su fornelletti, pentolini e tavolini traballanti. I miei cugini, invece, che passavano l'estate in casa sull'Adriatico erano abituati ai picnic con pasta al forno e altre prelibatezze sui prati del Gran Sanno. Ma bando ai ricordi infantili e riprendiamo la nostra emigrazione.
Una grigliata raramente è sontuosa, ricca e sfrigolante come la nostra. Vedere per credere. Mi dispiace che non si possano pubblicare i profumini che si alzavano, perchè era davvero allettante.























Vegetariani? Mi dispiace per voi! Le melanzane erano ottime, si, ma ... non scherziamo.... la coppa alla griglia è qualcosa di superlativo. La tavolata era lunga e affollata e il pomeriggio è passato a chiacchierare con degli splendidi adolescenti/giovani, curiosi, impetuosi e decisi come si conviene alla loro età. Si è anche cantato (si fa per dire), si è stonato più che altro.
La sera fuochi d'artificio sull'argine - mi ero dimenticata di dire, che eravamo comunque su un argine - e poi nanna in compagnia di qualche zanzara. 
Il mattino dopo tutti in piedi per preparare la passata di pomodoro. Altro rito da non perdere. Inserisco le foto e credo che parlino da sole. 








Per iniziare si lavano i pomodori e si bollono interi, in una megapentola su fuoco a legna o su un fornello:



Si scolano e si passano con un meraviglioso passapomodoro elettrico, raccogliendo la polpa su un telo da casaro, per eliminare tutta l'acqua.

La polpa ha un profumo che sa di estate e di sole.

  

Si imbottiglia  pazientemente


E si bollono le bottiglie per almeno mezz'ora.


Non vorrei che vi faceste delle strane idee. A questo lavorto hanno partecipato davvero tutti, si è riso e scherzato e anche i ragazzi hanno dato il contributo. Una giornata davvero bella, sana e serena.
Non vedo l'ora di aprire una bottiglia di passata durante il prossimo inverno, per sentire un po' di sole e di estate!

1 commento:

  1. vai...che post
    devo dire che ci siamo divertiti lavorando....
    un vecchio contadino mi raccontava che ...una volta.......si lavorava cantando, anche se la povertà faceva parte della cultura contadina,
    loro erano felici quando vedevano il grano crescere era ed è vita ....solo che ora non comprendiamo più lo stesso significato
    bella da rifare ...
    bacioni luisa

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