lunedì 8 agosto 2011

omaggio a Vincent

Può venire in mente solo lui, Vincent, quando si guardano dei girasoli. E a lui ho pensato ieri quando sono entrata nell'orto e ho rimirato la fila di sfondo. 
A dir la verità visti da vicino non sono dei bei fiori, per subirne il fascino vanno visti da lontano. Quando andiamo a Roma d'estate, c'è una zona tutta coltivata a girasoli lungo l'autostrada: un mare giallo. Se si ha la fortuna di essere rivolti dalla parte giusta, che ti guardino con il loro faccione, è uno degli spettacoli più allegri che esista.
Nel nostro orto non ne abbiamo un mare, ma un filare. Basta. Sono davvero molto prolifici e si riempiono di fiori tutti insieme. 

Quando il cielo è azzurro il contrasto emozionante. Quindi ho deciso di raccoglierne un po'. 
Punto 1: sono davvero alti, molto più alti di me (e i maligni non mi vengano a sottolineare che non ci vuole poi molto), e quindi ho fatto un po' di fatica a raggiungerli. Per non scoraggiarmi e forte del principio che più tagli le piante più crescono, ho tagliato in basso. Gli steli erano lunghi anche un bel metro.
Punto 2: i gambi e le foglie sono pelosi, quasi spinosi. Brutta sensazione e soprattutto pruriginosa. Presi con cautela (la prossima volta con i guanti) ho accorciato i gambi e tolto un po' di foglie. Che poi le foglie sono pure un po' bruttine.
Punto 3: composto un bel mazzo, l'ho messo in vaso. Mi sono sentita un po' Vincent a rimirarlo e a scegliere l'angolazione giusta per lo scatto. Passatemela, via. Lo so Vincent era un genio, un po' pazzerello.

Bè, caro Vincent-senzaorecchio, non so se questo mio modestissimo omaggio può raggiunrti e farti piacere (certo senza un orecchio la vita mica è allegra, ma poi che t'è venuto in testa di tagliartelo?). Sappi che nel mondo a distanza di 123 anni, un'ortolana da strapazzo dall'argine del Po  ti ha dedicato un post sui girasoli... mica te lo aspettavi, dai! che magari se lo avesso saputo, neanche ti saresti tagliato l'orecchio, vero?

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