mercoledì 1 giugno 2011

aspettando San Giovanni ...

Non mi ero mai resa conto dell'importanza di certe tappe fondamentali del calendario fino a che non ho raccolto la camomilla. Infatti il nostro mitico sig. Guido, quando mi ha visto con il cestino di camomilla, mi ha detto che stavo sbagliando tutto. Bè questa non è una novità, soprattutto per il sig. Guido, che non approva molto il nostro operare. Comunque mi suggerisce che la camomilla va raccolta a San Giovanni. Ora, mettiamoci d'accordo. A San Giovanni si raccolgono le noci per fare il nocino e non c'è storia, nè discussione, nè alternative. 
Mi documento, perchè forse non sono brava con zappa e rastrello, ma sui libri lasciatemi fare. E così scopro che praticamente tutto si fa a San Giovanni. 



Bè questo mette una certa ansia, San Giovanni è il 24 giugno... saremo pronti ad affrontarlo? manca meno di un mese!
Non possiamo mica arrivare impreparati, inventare qualche storiella e passarla via liscia. Ci sono migliaia di anni di storia che aspettano questo giorno e non si scherza.
Allora decidiamo di iniziare ad allenarci nelle diverse specialità, la prima sarà la GRIGLIATA con gli amici. Come si fa a prepararsi? Il primo allenamento è un pic-nic in giardino.


Primo: si porta il tavolo da giardino e le sedie. Si accomodano sotto il noce che ci offre la giusta ombra. Secondo: si fa la spesa per assicurarsi la sostanza del pic-nic. tanto per evitare di fare un passo troppo lungo per le nostre possibilità, scegliamo formaggio e salumi della Cascina che qui vicino ci assicura prodotti a Km0, che oggi vanno molto di moda (che poi mi domando: ma se uno nel suo km0 ha solamente fagioli, per dire, che a me non piacciono, che fa? si suicida?). Nonb manca il vino, bianco e leggero. Al pane ci penso durante la notte... sto scherzando, io dormo e la macchina del pane fa tutto da sola (meno male, altrimenti non sarebbe certo un risultato certo). Terzo: mette nel cestino la tovaglia a quadretti con i suoi tovaglioli, piatti a fiorellini, posate e bicchieri. 
Pronti via. Si apparecchia e ... arriva la prima enorme bestia volante. Non so di cosa si trattasse, ma non ho mai visto una vespa/ape di quelle dimensioni. Abbattuta con mezzi davvero poco ecologisti (l'istinto di sopravvivenza ci rende bestie e allora vinca il più forte), si può iniziare a mangiare.
 Ci avvolge la pace, la tranquillità e il venticello fresco. Una meraviglia. Abbiamo anche le amarene per frutta, appena colte sono un'altra cosa. Manca il caffè, anche perchè la macchinetta di Francesco si è arrostita durante il temporale di cui vi ho già raccontato. 
Nell'ombra del dopo pranzo leggo il giornale e accolgo gli amici che vengono a trovarci. Che meraviglia!

Vi racconterò di San Giovanni, perchè credevo che, a parte aver battezzato a destra e a manca ed essere finito su un piatto d'argento, non avesse poi tutta 'sta grande importanza. Beata ignoranza! Qui non si scherza, cosa c'entrano le porte dei Romani, i falò e la data di Natale con San Giovanni? Ve lo racconterò un'altra sera.

1 commento:

  1. io l'ho sempre pensato che una volta abituati ai ritmi della campagna ci si adegua volentieri per cogliere quegli attimi tipo sedersi su una sdraio e godersi un libro all'ombra del noce , momenti impagabili a mio avviso nessun monumento li eguaglia...........comunque un po'di cultura non fa mai male.
    ci sono altri santi che segnano momenti importanti della via in campagna ,ne sento parlare spesso te li racconterò, non letti dai libri ma in uso ai nonni
    bacioni luisa

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